Stand Up Paddle

SUP all'alba a Riccione

Istruzioni per principianti e esperienze personali

Pensiamo alla tranquillità e al silenzio. Nella nostra mente appare l’immagine di un lago, ora trasferiamo l’acqua calma, i sibili leggeri del vento e il fresco mattino che ti avvolge come un abbraccio materno nel mare Adriatico… ecco che l’immagine di prima si è trasformata in una Riccione all’alba.

Questa è la miglior situazione per sfruttare una tavola rigida o gonfiabile chiamata S.U.P.

Che cos’è questo S.U.P.?

Innanzitutto questa parola è un acronimo che significa “Stand Up Paddle” che tradotto sarebbe “Stai in piedi e rema”. Il S.U.P. può essere, come già detto in precedenza, rigido, cioè come una tavola da surf, oppure gonfiabile, molto facile da portare in giro grazie alla sua capacità di essere messo dentro uno zaino.

Come è fatto un S.U.P.?

In un S.U.P. troviamo quattro elementi principali: La tavola, la pinna, il leash, e la pagaia.

  • La tavola: la parte più importante perché è la base dove poggiare i nostri piedi per galleggiare. Di solito si aggira sui due/tre metri di lunghezza, uno di larghezza e quindici centimetri di spessore.
  • La pinna: serve alla tavola per tenere una direzione su una linea retta e non a spostarla tutta da una parte a un’altra ogni volta che si effettua una pagaiata.
  • La pagaia: il motore dell’insieme. È regolabile a seconda dell’altezza della persona che la utilizza e quando effettuiamo una spinta eccessiva serve anche per effettuare un contro movimento per rimetterci su una linea retta.
  • Il leash: è il cordino che in caso di caduta è attaccato alla caviglia e ci permette di non perdere la tavola soprattutto in condizioni di mare mosso.

Cosa ho provato nell’approccio a questo sport?

Sono le 5:30 di una mattina di agosto. Mi alzo dal letto con il freddo che mi tempra appena tolgo la coperta. Prendo la mia bicicletta e mi avvio verso la zona 32 di Riccione con il S.U.P. sulle spalle, grazie al pratico zaino che mi permette di tenere ogni singolo accessorio necessario per pagaiare e la tavola stessa.

Arrivato a destinazione incontro altri due miei amici. Gonfiamo le tavole, montiamo la pagaia, la pinna e il leash e piano piano, dato che l’acqua è molto fredda a causa del fatto che non è ancora sorto il sole, saliamo sui nostri S.U.P. e iniziamo la nostra avventura.

Remata dopo remata arriviamo alla boa bianca a circa 200 metri dalla costa, che segna il limite in cui è possibile fare il bagno. Attacchiamo il leash alla boa e ci godiamo lo spettacolo: l’alba.

Quel candido rosa che ti trasmette vita e serenità che ti illumina e riscalda la pelle rimasta al gelo per tutta la notte. È veramente una sensazione unica che a parole è praticamente impossibile da descrivere. Il sole rappresenta la nostra vita al cento per cento perché vive momenti di esplosione e momenti di calma assoluta. Nessuno di noi si ricorda come siamo nati, e la nostra prima visione del mondo, ma sono sicuro che se si dovessero descrivere le emozioni e l’insieme delle sensazioni percepite in quel momento dai nostri cinque sensi con una parola di sicuro quella sarebbe alba.

Il sole sale sempre di più fino ad illuminare la spiaggia. Sono ormai le 7:30 e come ogni mattina che si rispetti la nostra pancia inizia a brontolare freneticamente… è arrivato il momento di dover fare colazione. Torniamo a riva ormai caldi e asciutti grazie ai raggi solari che hanno fatto evaporare le goccioline d’acqua che pochi minuti prima ci provocavano continui tremolii. Troviamo un bar lì vicino e ci viene la spettacolare idea di mangiare in mezzo al mare sulle tavole.

Anche questa è un emozione immensa, non tanto per lo spettacolo della calma del mare, ma più che altro per il continuo e perpetuo silenzio che a volte viene rotto dal verso dei gabbiani.

Ora è arrivato il momento della vera avventura. Decidiamo di andare fino al porto per divertirci e sfruttare questo mare completamente piatto per fare attività sportiva. Il S.U.P. è uno sport che va ad allenare tutte le parti del corpo: le gambe perché bisogna mantenere una posizione di semi-squat per mantenere l’equilibrio e non sforzare troppo la schiena nel movimento e tutta la parte superiore grazie alla tipica mossa della pagaiata.

Quando si esce con il S.U.P. bisogna partire sempre controvento, perché al ritorno, stanchi e affaticati, sarà molto più facile tornare grazie alla forza del mare.

Insomma il S.U.P. è uno sport bellissimo che ti regala le emozioni spesso scontate del silenzio e della vita.

Il nostro S.U.P.

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